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Rep.Betulla: il mio campo estivo

pubblicato 1 ott 2015, 08:06 da Reparto La Betulla   [ aggiornato il 3 ott 2015, 23:38 da scout SanGiovanni ]
Estate 2015, una guida racconta il suo campo estivo:

Un campo estivo è un’avventura continua.


L’avventura che inizia ancora prima di partire, a fare lo zaino, con quel brivido che tutti conosciamo, il brivido del “e ora come faccio a far entrare tutta questa roba nello zaino? ” che può variare nel “e ora come facciamo a far entrare tutta questa roba nelle casse di squadriglia? ” già sperimentato alla riunione di sq.

L’avventura continua alla partenza, tutti nel parcheggio dello Stadio in uniforme, in attesa del pullman, come abbiamo fatto noi della Betulla il 26 luglio.

Avventura è montare le tende, superare piccoli problemi tecnici e montare tavoli e cucine, triangolari, a L o attaccate agli alberi, a seconda dei gusti;

Avventura è rifare una legatura un milione e mezzo di volte, ma alla fine poter osservare che l’alzabandiera, così come l’altare e il portale, sono  venuti davvero bene;


Avventura  è arrivare al lago e costruire canne da pesca per geomag, remi con le bottiglie, fare regate con i canotti e lanci delle spugne e poi sfidarsi a galli, coccodrilli, scalpo e chi più ne ha più ne metta, nella ricerca della Barbie-Emma;

Avventura è cantare e fare bans intorno al fuoco;

Avventura è combattere contro le “terribili formiche mutanti” e scriverci poi una fiaba;

Avventura è arrivare a Bologna, partire a caccia di tigelle, Claudie e Giovanni, sbizzarrire le nostre doti artistiche in ritratti di capi e cambusieri, cercare di svelare i sette segreti o improvvisarci ballerini sulle note di cori da stadio a tema “Once upon a time”;

Avventura è abboccare come tonni allo scherzo del finto hike organizzato dal CONCA;

Avventura è fare una stravagante partita a Uno per decidere le sorti della gara di cucina;

Avventura è fare una caccia al tesoro notturna e andare avanti e indietro per la strada alla ricerca di Giovanni;

Avventura è giocare a calcio balilla, calcio storico, achei e troiani e miscuglio di fiabe, dove uno (Cenerentola) è senza una scarpa, uno (Pinocchio) può barare, uno (Biancaneve) lancia mele avvelenate e uno (Cappuccetto Rosso) canta saltellando in giro per il campo;

Avventura è partire per l’hike, zaini in spalla e uniforme, ospiti di chiese, parrocchie, reparti lupetti e magazzini, magari chi punto da un tafano, chi con un virus, chi con la caviglia storta o un ginocchio sbilenco;

Avventura è vegliare alle stelle,


Avventura è fare i giochi d’acqua facendo da bersagli per i palloncini o effettuando un ottimo numero ginnico con tanto di spaccata a bandierina saponata;

Avventura è cucinare alla trapper arrostendo le salsicce e i wurstel sul fuoco e cantando i brani più disparati;

Avventura è fare un fuoco con “quelli gasatissimi di Modena” e imparare nuovi bans, oltre al fatto di istruirli al Ballo della frutta;

Avventura è piangere come viti tagliate all’ultimo fuoco, scambiandosi le lettere con la chitarra di sottofondo;

Avventura è ripartire, destinazione casa, leggere i giornalini in pullman e fare un’immaginaria ultima consegna dei saponi;

Avventura è salutarsi con grandi abbracci, come se non ci dovessimo rivedere mai più, anche se tutti consapevoli che alla prossima apertura ci ritroveremo ancora, in uniforme, pronti per un nuovo anno.