Il clan osservate le
necessità della comunità riguardanti le mancanze da colmare per essere coerenti
alla nostra carta di clan, ha deciso di camminare sulle orme delle Aquile
Randagie. La Valcodera ha messo a frutto le nostre qualità (in certi casi anche a noi sconosciute) fisiche e psicologiche e ci ha fatto acquisire uno spirito di fraternità raro ed essenziale. I percorsi sono stati molto sfidanti ma comunque fattibili e questo deriva dal fatto che ad incoraggiarci sono stati gli incredibili paesaggi che da ogni dove abbiamo potuto scorgere. Interessante e fondamentale è stata la testimonianza di un figlio di un'aquila randagia, che avvenuta il secondo giorno ci ha spronati a fare del nostro meglio. Tutto
questo è stato vissuto in un onesto spirito di fede che ci ha sicuramente
aiutato nel ricordare che non camminiamo mai soli. Percorsi:
da Sondrio in treno e pulman fino a Novate Mezzola, da Novate Mezzola percorso fino a Codera dove abbiamo raggiunto poco più in là il rifugio Centralina, base delle Aquile Randagie, lì abbiamo dormito in tenda e fatto il bagno nel fiume (pochi coraggiosi). Vista del lago di Novate
Mezzola, lungo la strada per il rifugio Centralina, base delle Aquile Randagie (nelle foto: dopo la Messa al Rifugio Centralina insieme ad altri Clan, e il Rifugio Centralina, base delle Aquile Randagie)Abbiamo incontrato il figlio di uno scout delle Aquile Randagie che ci ha raccontato dell’esperienza del padre. Il giorno dopo, da Centralina abbiamo proseguito lungo la strada che portava al rifugio Luigi Brasca.Dal rifugio poi abbiamo preso il sentiero che conduceva alle Alpi Averte dove ci siamo accampati per la notte. Il giorno successivo, il più duro, abbiamo fatto il Passo dell’Oro scavalcando al montagna e passando dalla Val Codera alla Val Masino. Superato il Passo dell’Oro abbiamo iniziato la discesa fino al rifugio Omio, poco sotto, dove ci siamo accampati per la notte. Il giorno dopo abbiamo fatto deserto, e ad uno ad uno siamo scesi dal rifugio fino ai Bagni di Masino, e ci siamo accampati nei pressi. Il giorno dopo passando da San Martino, abbiamo raggiunto Cataeggio, dove abbiamo fatto un bagno nel fiume, e poi abbiamo proseguito lungo la strada fino a Cevo, dove abbiamo montato le tende per la notte. Da Cevo, lungo la strada siamo arrivati a Cadelsasso, proseguendo fino a Dazio, dove abbiamo preso un percorso che ci ha portati fino a Morbegno, dove siamo stati accolti nell’oratorio per fare le nostre attività. Clan la piccozza |
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